Giorno 12
Missione 1: condividi i tratti della tua personalità
Scrivi otto tuoi pregi che vuoi far conoscere agli altri – ad esempio qualità come forte personalità, senso dell’umorismo, affidabilità, intelligenza, talento artistico, o qualsiasi cosa ti renda speciale rispetto agli altri.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Missione 2: trova le tue storie
Ora sai quello che vuoi trasmettere Ma come fare a trasmetterlo? Benvenuto al Giorno della Narrazione! Anche se la maggior parte delle donne dicono agli uomini che ascoltare è importante, durante i primi stadi dell’interazione, imparare a parlare è ancora più importante. Questo perché è tuo compito dimostrare che vale la pena passare una serata a parlare con te. Lo strumento che utilizzerai per farlo è il tuo passato. Invece che elencare alle donne i tuoi pregi migliori e le tue particolarità più affascinanti, puoi utilizzare storie o aneddoti per mostrargliele. Inoltre in questo modo eviterai di tempestare una donna che hai appena incontrato con domande generiche su da dove viene e cosa fa nella vita. Senza contare che raccontare storie ti dà non solo la possibilità di affascinare un gruppo di persone ma di invogliarle a condividere, in cambio, aneddoti sulla loro vita. I tuoi compiti di oggi ti guideranno alla creazione e all’esecuzione della storia perfetta. Potresti avere la fortuna di essere già una persona brava a raccontare – in grado di tener banco ad una festa dopo l’altra con la storia di quella volta che hai dovuto fare irruzione alle tre di notte in una farmacia del Cairo per recuperare dell’aspirina per la tua ragazza. 2 O forse sei un tipo meno loquace che non è in grado di farsi venire in mente una storia sul momento o di mantenere l’attenzione altrui per un tempo sufficientemente lungo da riuscire a raccontarla. Ho sentito centinaia di uomini dire che le loro vite non erano interessanti e che non avevano niente che valesse la pena raccontare. E’ solo l’ennesima credenza limitante che spunta fuori. Non importa se vivi in un paesino, se hai viaggiato pochissimo, se la tua famiglia è normalissima o quanti anni hai – *hai* storie interessanti da raccontare. Devi solo trovarle. Pensa a momenti della tua vita che vale la pena ricordare, sia che si tratti di esperienze cruciali che ti hanno reso la persona che sei oggi o, semplicemente, aneddoti divertenti e futili che ti fa piacere condividere. Potrebbe trattarsi di aneddoti:
- ironici e imbarazzanti, come quella volta che sei andato a fare terapia di coppia con la tua ragazza e alla fine della seduta lo psicologo l’ha invitata fuori a cena.
- avventurosi ed emozionanti, come quella volta che stavi facendo un’immersione subacquea, il tuo regolatore si è rotto e un banco di barracuda si è messo a nuotarti attorno.
- eccitanti e bizzarri, come quella volta che la signora sposata seduta di fianco a te in aereo ha cercato di convincerti a fare sesso con lei nella toilette.
- ingenui e in grado di suscitare tenerezza, come quella volta che ti era morto il criceto ma tu hai continuato a pensare che stesse dormendo – per sette giorni.
- riguardanti cose ordinarie ma poetici, come quella volta che stavi mangiando un hamburger e hai improvvisamente compreso il senso della vita. ■ pericolosi ed eroici, come quella volta che hai salvato una ragazza da un tizio che stava minacciando di picchiarla fuori da un pub a Rio de Janeiro.
- successi da poco e curiosi, relativi a qualcosa di accaduto solo pochi minuti prima, ad esempio una ragazza che non conosci che ti ha chiesto di riaccompagnare a casa sua sorella.
- come ti pare, purché non generino sensazioni sgradevoli in chi ti ascolta e non sottintendano che hai difetti sgradevoli, facendoti passare per misantropo, acido, infelice, irascibile, pervertito o per persona piena di pregiudizi.
Ora ripensa alla tua infanzia, ai tuoi momenti in famiglia, alla scuola, al lavoro, ai viaggi, ai momenti di svago e aggiungi tutte le volte in cui sei uscito con una ragazza, dalla prima volta di cui hai memoria fino a ieri sera. Pesca da queste esperienze otto storie personali. Assegna quindi a queste storie titoli che suscitino curiosità, come “Il magico incidente dell’hamburger” o “la storia del criceto in decomposizione”.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Se hai difficoltà a trovare otto storie, ripensa a conversazioni recenti con familiari o amici. Cerca di ricordare aneddoti che hai raccontato che hanno suscitato emozione, curiosità o hanno fatto ridere. Se sei ancora in difficoltà immagina di avere la possibilità di proporre un film su di te a dei registi cinematografici. Quali storie chiave della tua vita includeresti per suscitare il loro interesse? Se sei ancora bloccato, telefona ai tuoi genitori, a tuo fratello o a un amico e chiedi loro di condividere i loro ricordi preferiti su di te.
Missione 3: seleziona le tue storie
Il tuo prossimo compito è passare in rassegna le qualità che hai indicato nella Missione 1. Quindi esamina le storie che hai scelto nella Missione 2. Contrassegna con un asterisco ogni storia che lascia intravedere una o più di queste otto qualità positive. Ricorda che idealmente una storia non è un modo per vantarsi delle proprie qualità o per compensarle, ma mostra i tuoi punti di forza e le tue debolezze in modo sincero, modesto, divertente e coinvolgente. 4 Scegli tra le storie che hai contrassegnato le due che trovi più interessanti e divertenti (se non hai contrassegnato con asterischi nessuna delle storie, è il caso di farsi venire in mente nuove storie – o altre qualità positive).
Elenca qui le due tue storie preferite:
1)
2)
Queste sono le storie più importanti, su cui lavorerai oggi.
Missione 4: prepara le tue storie
Prendi un pezzo di carta, tira fuori l’agenda o apri un nuovo documento sul tuo computer. Scrivi per intero ciascuna di queste due storie. Va bene tutto, a patto di non inventare, perché ti si potrebbe rivoltare contro. Ecco qualche suggerimento:
- Inizia in modo incisivo
La tua storia deve fare una buona impressione iniziale, e il modo migliore di assicurare ciò è iniziare in modo chiaro, breve e incisivo. Puoi iniziare con un sunto della storia che scaturisca naturalmente durante il corso della conversazione: “oh, mi ricorda quella volta in cui sono stato costretto a mangiare carne di squalo andata a male in Islanda”. L’inizio può anche assumere la forma di una domanda che catturi l’attenzione di chi ascolta: “hai mai mangiato squalo andato a male? È la cosa più assurda che mi è successa quando ero in Islanda”
- Scegli un buon finale
L’ideale è se la parte finale della storia prende una piega imprevista, svela la soluzione di un mistero creatosi durante la storia, è costituita da una battuta finale non stucchevole o riassume il tutto in una morale. In ogni caso, fai in modo che l’ultima frase susciti riso, eccitazione, shock, ammirazione, incredulità o qualsiasi forte emozione positiva. Potresti anche decidere di aggiungere una domanda da fare dopo la conclusione della storia, in modo tale da sollecitare risposte o nuove storie.
- Incuriosisci
Si crea suspence quando l’ascoltatore sa che succederà qualcosa, ma non cosa o quando. Quindi assicurati che il tuo pubblico capisca durante la narrazione dove stai andando a parare – o almeno che stai andando a parare da qualche parte – ma non come ci arriverai.
- Includi particolari vividi
Rivivi l’esperienza nella tua memoria mentre stai scrivendo la storia. Chiudi gli occhi se necessario. Ricorda immagini, suoni, profumi e sensazioni. Maggiore è la ricchezza di dettagli, più gli ascoltatori si sentiranno coinvolti.
- Arricchisci la storia di umorismo
Se osservi i cabarettisti capaci, noterai che tra preludio e battuta finale infilano altre battute, e aggiungono pure una battuta di coda dopo la battuta finale per ottenere una risata extra. Trova punti adatti in cui immettere umorismo nel racconto. Modi utili per suscitare divertimento possono essere: prendersi in giro, prendere in giro altre persone o la natura umana; usare l’esagerazione comica; fare riferimenti a battute precedenti; dire l’opposto di quello che la gente si aspetta.
- Aggiungi valore
C’è un modo giusto e uno sbagliato di mettere in mostra le vostre qualità positive. Quello sbagliato è dichiararlo esplicitamente (come in: “Ho appena comprato l’auto nuova”). Quello giusto è condividerle come un dettaglio casuale che aiuti a rendere il tutto più particolareggiato (come in: “stavo tornando a casa, e sono stato costretto ad aprire I finestrini per via della puzza soffocante che hanno le auto nuove”).
- Taglia via il superfluo
Quando hai finito, rileggi la storia. Assicurati che sia facile da seguire e non contenga dettagli ed informazioni non necessari. 6 Rimuovi senza pietà qualsiasi cosa non sia pertinente alla storia in sé. Potresti aver bisogno di raccontare la storia a un po’di persone e assicurarti che il ritmo della narrazione regga.
- Taglia via tutto ciò che dà l’impressione di essere needy
Assicurati che lo scopo della storia sia intrattenere, divertire o coinvolgere gli altri, e non “vendere” te o i tuoi successi. Un metodo per sfrondare la ricerca di conferme è cercare tutte le occorrenze delle parole “io”, “mi” o “me” e rimuovere tutte quelle che non contribuiscono alla storia.
- Controlla la lunghezza finale
La tua storia non dovrebbe durare meno di trenta secondi o più di due minuti (che si traduce in da 75 a 300 parole circa per una storia messa per iscritto). Se è più breve aggiungi più suspence o umorismo. Se è più lunga, tagliala ulteriormente. Non appena hai steso chiaramente entrambe le storie, distillale fino ad ottenere gli elementi portanti della trama e crea un elenco di punti riassuntivi per ognuna di esse. Se ad esempio stessi descrivendo Guerre Stellari, i punti riassuntivi sarebbero: un adolescente – vive con la zia e lo zio; – compra due droidi; – scopre un messaggio segreto; – etc etc.
A differenza di Guerre Stellari, le tue storie dovrebbero avere da tre a sei punti riassuntivi. Anche se dovrai allenarti a raccontare l’intera storia, tutto quello che devi ricordare a memoria sono i punti riassuntivi. In questo modo la tua storia sembrerà meno preconfezionata, e potrai rendere la storia più flessibile allungandola o stringendola a seconda del livello di interesse del tuo pubblico.
Missione 5: Racconta le tue storie
Ho una teoria sulle parole. Ci sono un migliaio di modi diversi per dire “Passami il sale”. Potrebbe significare “Potrei avere il sale?” O potrebbe significare “Ti amo”. Potrebbe significare “sono molto arrabbiata con te” 7 Sul serio, la lista potrebbe continuare e continuare. Le parole sono come bombe in miniature, contengono tantissima energia. Christopher Walken E’ ora di imparare a raccontare la tua storia. Il modo migliore per affascinare un ascoltatore è mostrarsi appassionato. Sii entusiasta della tua vita, intenso sulle tue esperienze, e credi in ogni parola che dici. Ogni volta che ripeti la storia dovrebbe sembrare che la stai raccontando per la prima volta, con tutta la confusione o l’entusiasmo o la meraviglia che hai provato quando ti è successa quella cosa.
Rivedi l’esercizio vocale del giorno 3, quindi registrati mentre racconti le tue due storie. Assicurati di parlare forte, lentamente, con chiarezza e con ritmo dinamico. Per catturare ulteriormente l’attenzione di chi ti ascolta enfatizza le parole chiave e inserisci pause per costruire suspence o ottenere effetto umoristico. Fai esperimenti enfatizzando l’una o l’altra parola e inserendo pause in punti inaspettati per modificare il ritmo della storia. Non appena ti sentirai a tuo agio con la tua narrazione scegli un momento all’interno di ciascuna storia in cui darai a chi ti ascolta la possibilità di interagire.
Questo aiuterà a tener viva la loro attenzione. In questi punti di interazione chiedi agli ascoltatori se hanno avuto esperienze simili, cosa ne pensano o se possono aiutarti a ricordare qualcosa. Ad esempio se stai raccontando una storia ambientata in una particolare locale, il tuo punto di interazione potrebbe semplicemente essere qualcosa come: “Ci sei mai stato? Ecco, allora lo conosci anche tu”. Se la storia è ambientata in un aeroporto potresti ad esempio dire “è un po’come quel film con Tom Hanks in cui un tizio viveva in un aeroporto…com’è che si chiama?” Se vuoi aumentare il livello della tua performance narrativa, esercitati a fare naturalmente pause nel punto saliente della storia per costruire suspence, ad esempio bevendo un sorso dal tuo bicchiere, mettendoti una caramella in bocca o –se fumi – accendendoti una sigaretta. Dopo aver registrato la tua storia con un risultato soddisfacente, torna al foglio/documento elettronico su cui avevi originariamente scritto la storia e aggiornala.
Aggiungi i punti di interazione, le pause e gli altri abbellimenti che hai ideato mentre ti esercitavi nella narrazione.
Missione 6: porta in scena le tue storie
Eccoci al gradino conclusivo della preparazione della storia: mettiti davanti a uno specchio o appronta una videocamera con cui filmarti, e guardati mentre la racconti.
La chiave per ottenere una buona performance è essere espressivi. Le espressioni facciali, i movimenti degli occhi, la gestualità, il linguaggio del corpo e il livello di energia possono contribuire a raccontare una storia tanto quanto le parole. Prova ad accentuare differenti pensieri ed emozioni con movimenti specifici.
Prova a cambiare gesti e tono di voce quando stai riportando frasi dette da altre persone. Usa pure qualsiasi ‘appoggio’ tu abbia a portata di mano: un cellulare, una cannuccia, un’altra persona. Fai solo attenzione a non eccedere. La tua gestualità e i tuoi atteggiamenti saranno più credibili se saranno sottili e non eccessivi.
Non diventare eccessivamente esagitato o frenetico, e assicurati di avere ancora l’attenzione e l’interesse del gruppo, consentendo agli altri di contribuire se lo desiderano.
Non tempestarli con una serie di storie scollegate tra loro; così facendo rischieresti di oltrepassare la linea di demarcazione tra buon conversatore e terrorista della conversazione.
C’è un ultimo elemento della tua performance su cui non ci si può però esercitare davanti a uno specchio: l’imprevedibile.
Come chiunque abbia mai messo piede su un palcoscenico potrebbe confermarti, indipendentemente da quanto ti sei preparato, cambia tutto nel momento in cui i riflettori sono puntati su di te.
Quando starai parlando a un gruppo di persone, quindi, non preoccuparti di sbagliare qualche gesto o qualche parola. Assicurati solo di centrare i punti riassuntivi focali della storia. Se gli altri ti fanno domande, ti interrompono o cominciano a loro volta a raccontare una storia simile successa a loro, non ti agitare.
E’ un buon segno: indica che ti stanno prestando attenzione. Se la conversazione divaga, non insistere per finire la storia a meno che ti chiedano cosa è successo dopo.
Puoi sempre tenere la conclusione della storia per un momento successivo, magari per riempire un qualche imbarazzante punto morto nella conversazione.
Non dimenticare che lo scopo della storia non è arrivare alla fine, ma aiutarti a mostrare che hai una personalità magnetica. Tuttavia non sei obbligato a tollerare comportamenti maleducati.
Anche i cabarettisti hanno continuamente a che fare con disturbatori. Tieni pronte una serie di frasi divertenti per gestire i possibili problemi o interferenze.
Un mio amico, ad esempio, fa battute del tipo “lo spettacolo è qui” quando qualcuno viene distratto.
Missione 7: Condividi le tue storie
Utilizza le tue due storie, comprensive di punti di interazione, almeno due volte nel corso di conversazioni durante la giornata.
Non devi per forza raccontare entrambe le storie alla stessa persona; assicurati solo di utilizzare ogni storia almeno due volte nel corso della giornata. Non importa se le racconti a una donna che ti interessa, a un collega, a un amico, a uno dei tuoi genitori, a un estraneo, a tuo fratello o a qualcuno che ti chiama per venderti qualcosa; l’importante è raccontarle. Sentiti libero di improvvisare. Mentre racconti puoi inserire nuovi particolari, battute, e punti di interazione sul momento.
Dopo ogni narrazione eseguita con successo torna al tuo documento con la traccia della storia e annota tutto quello che desideri aggiungere, togliere o modificare per migliorare la narrazione.
Se una delle due storie non cattura l’attenzione altrui, sostituiscila con un’altra presa dalla tua lista. Se non funziona nemmeno la storia nuova, chiedi a qualcuno che ti ha sentito raccontarla di darti un giudizio su come l’hai narrata o di dirti la sua versione dei fatti. Se invece entrambe le storie suscitano ottime reazioni, inizia a crearne di nuove. E congratulati con te stesso. La narrazione è una delle arti più antiche delle società civili, e ora fai ufficialmente parte di questa tradizione.